Antinfluenzale: perché l’allarme fa più morti del vaccino

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Se state leggendo queste righe probabilmente lo sapete già.

Il Comitato di valuitazione dei rischi per la farmacovigilanza (PRAC) riunito presso l’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA) ha concluso che non c’è evidenza di alcun nesso causale tra i vaccini antinfluenzali Fluad e le morti segnalate nei giorni scorsi.

Questo è il comunicato del PRAC in inglese, questa è la traduzione italiana.

È stringato ed efficace, dice che “non c’è evidenza di una relazione causale fra i decessi segnalati e la somministrzione di Fluad”, “there was no evidence for a causal relation between the reported fatal events and the administration of Fluad”, e ribadisce l’importanza della campagna vaccinale come unica strategia in grado di ridurre l’incidenza di complicanze e decessi da influenza.

AIFA spiega che per la maggior parte di questi 13 casi, la morte non è correlabile al vaccino per la presenza di cause alternative che possono spiegarla di per sé. Per gli altri, le segnalazioni non presentavano i requisiti minimi per essere prese in considerazione (in alcuni casi non era neppure definito con chiarezza quale fosse l’evento avverso).

In sostanza, è successo che l’effetto mediatico causato dalle prime tre segnalazioni abbia generato un aumento della sensibilità generale di operatori sanitari e pubblico al tema. Da qui le nuove segnalazioni.

I test non sono finiti qui, ne sono in corso degli altri i cui risultati non saranno pronti prima di tre settimane, ma è probabile che questo comunicato costituisca già ora il definitivo cessato allarme, posto che un vero allarme ci sia stato.

Io trovo che abbia semplicemente funzionato il sistema di farmacovigilanza: sospetto, segnalazione, verifica. E che tutto sommato i casi “da aumentata sensibilità” (leggasi, da psicosi) siano stati pochi. Potevano essere centinaia o migliaia, sono stati solo dieci.

Trovo che delle dichiarazioni più o meno scomposte di certa politica possiamo fare tranquillamente a meno, dei battibecchi fra Ministro e Conferenza Stato Regioni forse anche.

Mi chiedo infine quante persone hanno rinviato la vaccinazione o deciso di non vaccinarsi a causa di questo allarme. Non lo sapremo mai, ma è probabilmente un numero di persone non piccolo. Ed essendo un numero non piccolo, è lecito aspettarsi fra queste persone un aumento dell’incidenza di complicanze e anche qualche morto. Per i numeri che vi dicevo qui. Morti che senza questo polverone (tutto sommato contenuto, poteva andare ben peggio) non ci sarebbero stati.
Insomma, l’allarme fa più morti del vaccino.

C’è una soluzione? Qualcosa è suggerito qui.

13 pensieri su “Antinfluenzale: perché l’allarme fa più morti del vaccino

  1. Pingback: 23.12.2014 | IAN SAIIN

    • Grazie Ella!
      Ho letto il suo libro proprio qualche mese fa. Avevo anche pensato di scrivergli, per dare una mano, in qualche modo collaborare.
      Poi ci ho pensato un po’ su. Forse un giorno lo farò ma ancora no.
      In questo momento vorrei “provare a ragionare serenamente sulle questioni al di fuori delle ideologie che ne sostengono le tesi contrapposte” (felice espressione che ho trovato in un altro libro letto di recente).
      Sia chiaro, condivido praticamente tutti i contenuti di quel blog e di quel libro. Ma prima di schierarmi apertamente da una parte, prima di finire “catalogato” come membro attivo di una fazione, foss’anche quella in cui credo, vorrei aspettare un po’. Magari ci finirò comunque, e sia. Ma in questo momento non ho battaglie o crociate da portare avanti né a favore né contro qualcosa. Voglio solo essere e continuare ad essere libero di dire come la penso.
      Il giorno che mi facessi avanti, peraltro, ci dovrei mettere faccia, nome e cognome. Giustamente. Potrebbe essere che ci stia arrivando, ma piano piano. Questo blog è un percorso, come vedi.
      Grazie!!

      • Effettivamente non avevo pensato che per un medico, una posizione come quella del blog che ti ho linkato, sarebbe oltre la semplice informazione.
        Da profana lo leggo per avere chiarimenti, per comprendere certe dinamiche e anche per rispondere quando mi propongono cose come cure al bicarbonato, ma effettivamente la mia lettura si ferma lì, alla lettura appunto.
        Da non medico, però, sono contenta di sapere che esistono medici che dicono la loro sulle vicende mediatiche, fa niente se con toni meno duri e schierati.
        L’importante è far riflettere, e su certe cose solo chi è del mestiere può avere quel minimo di autorità capace di far porre qualche domanda in più.
        Da lettrice, a me vanno bene anche le tue considerazioni pacate, anche perché, vuoi o non vuoi, il tuo pensiero emerge 🙂

    • Sfogliavo poco fa in libreria un libro “contro”. Tutto uno svelare di verità che “ci tengono nascoste”. Per carità, non sono contrario per principio. Infatti sfogliavo. In poche pagine – cura dei tumori, vaccinazioni ai bambini – ho letto più di una assurdità, frutto di stupidità o ignoranza o malafede, non lo so.
      La cosa che mi disturba è che io per quelle quattro cose di medicina che so, ho qualche strumento x smascherare non solo e non tanto le falsità più plateali quanto certe inesattezze sottili, certi dettagli tanto suadenti quanto inesatti, se non falsi. Ma “la gente” no!!
      Da qui l’idea di certi post su questo blog. E in futuro ancora di più.

  2. solo rinviata dici?
    Ma si rifiutano di farla!
    E io che predico predico
    Dico dico
    ma non mi vogliono ascoltare!
    Mah
    confido nella dottoressa di famiglia per convincerli (i parenti stretti intendo che altra parentesi lavorano pure in ospedale…mah).
    Penso che a novant’anni con certi problemi… sia il caso di farla fare!
    E non sono un dottore.

  3. Immagino le reazioni, già vedo i vari servizi e articoli di giornalisti (giornalisti?) convinti che vogliano nasconderci qualcosa, perché le case farmaceutiche dettano la regola, perché ormai i soldi per quei vaccini sono stati spesi e quindi vanno usati, perché sono tutti cattivi e vogliono sterminare il genere umano. Chi? Zerocalcare suggerirebbe i rettiliani.

    • Ogni tanto mi sembra che ci sentiamo così superiori al resto del creato, così tronfi, così tranquilli sul nostro bel trono intoccabile da dimenticare che se siamo qui, in casette coperte e riscaldate e illuminate e addirittura collegate a internet è stato perché qualcuno prima di noi ha saputo usare il cervello. Oggi sembra quasi superfluo.
      Spero non ci voglia un nuovo esercito di virus più cattivi o batteri più intelligenti per farci riaprire gli occhi e svegliare dal sonno. Speriamo ci basti un rettiliano.

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